Allora arriva il Tizio con la maglia da lavoro tutta sporca: Che per caso ascolta i metallica?
LA DONNA DEL RITRATTO_
Salendo al patibolo, mentre la folla infieriva contro di me e il boia mi guardava dalla cima della scaletta mi chiedevo come fossi arrivato lì. E durante quali ultimi momenti di vita, tutto mi fu chiaro. Abitavo in una vecchia soffitta nella Parigi del 1700 vivevo vendendo i quadri che, con grande passione, dipingevo. Mi ritenevo, con un pizzico di superbia, di essere un grande artista, che presto sarebbe diventato famoso.
Tutto iniziò con la scomparsa della mia amata musa, Marie
Una mattina non venne più a posare per me e d'allora non la rividi più. Tentai di trovarla, ma mi resi conto con sgomento che non sapevo nulla di lei, nonostante la conoscessi da più di un anno.
La mia creatività scomparve, e pensavo ormai che la mia vita fosse al termine.
Passavo le mie giornate seduto di fronte alla tela bianca e la notte. Mi ubriacavo, trascinandomi poi stancamente su fino alla mia soffitta, da cui stavo per essere sfrattato.
Quando stavo per toccare il fondo una luce di speranza squarciò il buio che da mesi avvolgeva la mia esistenza. Un giovane duca, a cui avevo venduto il mio quadro più bello, che ritraeva Marie, si mise in contatto con me, per fare un ritratto alla moglie.
Nella sua dimora, appena varcati i cancelli di quella meravigliosa proprietà, provai molta invidia per l'uomo che vi viveva.
Percorrendo i corridoi della grande casa, mi soffermai ad ammirare un dipinto che ritraeva una giovane e molto bella nobildonna che somigliava straordinariamente a Marie.
L'uomo al mio fianco continuava a farmi strada per quei lunghi corridoi, le cui pareti ritraevano sempre la stessa donna con diversi vestiti in altrettante diverse situazioni.
Una spiacevole sensazione di panico stava impadronendosi di me, quando finalmente cominciai a scorgere una luce in fondo al corridoio sempre più buio.
Nella camera mi attendeva il duca, al cui fianco era seduta una donna, probabilmente la stessa dei numerosi ritratti.
Quando la luce stranamente accecante del sole mi permise di mettere finalmente a fuoco il suo volto, mi resi conto che si trattava di Marie.
Una rabbia improvvisa mi colse e in un attimo le fui addosso, scaraventandola dalla finestra.
Prima di morire la vidi un'ultima volta, come in un sogno_
Una carrozza venne a prendermi per accompagnarmi..